Ho votato per la Sinistra alle ultime elezioni. Ma avrei fatto lo stesso nella Spagna di Zapatero e nell'America di Obama. Non per un fatto di nomi e cognomi, che si trovano lì, come nelle cantine si trovano scatole buone per ritirarvi gli addobbi di Natale. Lascio il culto della personalità con le sue psicologie rassicuranti alle rubriche sulla posta del cuore.
Di gran lunga mostrandomi in questa maniera più fragile, lo dico nascondendomi pusillanime nell'anonimato del nickname e del blog: il mio è un caso di sentimento. Io mi sento di sinistra. Lo dico con l'arroganza di chi sta imponendo uno sfregio, consapevole di arrecare in prima battuta un danno a chi davvero da questa parte, crede nella politica.
Del resto sono troppo impegnato a guardarmi dentro per ascoltare le motivazioni di coloro che sostengono le guerre preventive. Con queste premesse non resta altro che rimanersene sospesi tra le nuvole, senza i piedi per terra, in quella postura inevitabile di sognatore idealista. Niente perciò a che vedere con la concretezza del fare, dei self made man, della cultura d'impresa, dell'uomo che costruisce palazzi e che scrive lettere d'amore immaginandosi davanti un pubblico di canzoni d'autore.
Semmai ai fatti, ho scelto la forza delle idee che percorre gli animi eccitandoli, che armano le mani degli assassini e che le fanno congiungere in preghiera, credo alla frustrazione, al sottobosco notturno degli impotenti e dei traditori. Credo insomma che "non di solo pane vivrà l'uomo".
Così mi conobbe Carla.
Il mio carattere di narciso sinistrorso m'inibisce dunque alla leggerezza dell'essere. E proprio da questo prendersi sul serio, Carla non trascurò affatto di farsi sedurre. Con il pretesto d'innamorarsi delle mie parole si assicurò il futuro di avere accanto una coscienza paterna vocata per sua natura all'indulgenza ed alla comprensione. Trovò in me il confessore per tutti i peccati d'infedeltà di cui avrebbe potuto coprirsi. Un romantico dell'800 avrebbe detto che mia era solo la mente, non il cuore.
Appena conosciuti ci trovammo uniti sotto al riparo di ampi ombrelli d'ideali tipo "dal letame nascono i fiori" o "l'odio non si uccide con la violenza". Pensando insieme di migliorare il mondo con la nostra unione, puntammo a far crescere il rapporto in una intesa tutta intelletuale.
Dietro a quella scorta armata della ragione che doveva garantirci da imprevisti sentimentali di coppia, blindammo allora il nostro legame. Poche uscite con terzi, sempre io e lei, vita sociale pressochè azzerata.
Forse proprio a causa di queste chiusure, mi fu sufficiente notare uno sguardo di lei più interessato del solito a certe vetrine.
Così avvenne che durante le nostre passeggiate in centro, scoprii quanto lei in verità amasse soffermarsi proprio davanti ai negozi di gioielli. Vezzo femminile. Ma il passo successivo, che mi fece vacillare quel poderoso apparato di sicurezza messo in piedi, fu di sentirmi indicare anche quali avrebbe gradito per la prossima ricorrenza.
Motivandolo con la coerenza della mia natura mi sono sempre sentito impacciato per quel tipo di regali. Per fare certi doni devi avere un certo carattere. Come quello del fidanzato di mia moglie, di lì a non molto, riuscì senza ripensamenti a dimostrare.
Davanti ad amici comuni, la vidi in seguito esibire collezioni di bracciali a me sconosciute ma che bene velavano un subdolo rimprovero nei miei confronti. Il peggiore di questi trovò voce ad una festa in famiglia quando mio padre dandoci il benvenuto nell'ingresso di casa sua, arrivò a farle i complimenti per i gioielli che pensava io le avessi regalato.
E chi erano i suoi amici con cui cominciammo poi a vederci? Gente con cui non potevo condividere altro che discussioni sportive, persone fiere di se', donne in tailleur da uffici milanesi, uomini in carriera dall'ambizione attenuata nel vestire alla moda. Che quando si faceva il verso alla politica eravamo impegnati tutti quanti a sdottoreggiare l'inferiorità e la stupidità degli uomini di sinistra. L'unica differenza era che per me bastava annuire.
giovedì 4 dicembre 2008
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3 commenti:
sei un genio
mi riconosco in pieno anch'io in te e nella tua vicenda...continua a scrivere per favore, sei di grande ispirazione...
ehi continua scrivi benissimo aspettiamo tutti il seguito!!!
marcuck
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